VF-1J S-Fast 140

ITALIAN LANGUAGE

Nonostante non abbia avuto occasione di aggiornare a dovere questo WIP, ho proseguito i miei lavori sul modello in questione. Purtroppo sono ben lungi dalla conclusione e temo non farò in tempo a partecipare al concorso di Lucca di novembre, ciononostante è giunto il momento di rendervi edotti di quanto fatto fin’ora.

Per prima cosa mi sono occupato dei carrelli. Prendendo spunto sia dai disegni tecnici del VF-1 pubblicati su vari libri dedicati alla saga di “Macross”, sia facendo riferimento alle foto reali di caccia similari come l’F-14 “Tomcat” o l’F-18 “Hornet”, ho aggiunto qualche dettaglio finalizzato ad arricchire parti tanto importanti quanto delicate in scala 1/72. Si è trattato principalmente di usare dei fili di piombo di vario spesso per replicare i cavi dei freni.

Successivamente ho provveduto a dipingere i carrelli in tonalità di grigio e con le modalità già descritte precedentemente per altre parti del modello.

Sempre con cavetto di piombo, ho voluto riprodurre parte del sistema di alimentazione dei propulsori addizionali superiori. Purtroppo questo lavoro si è successivamente rivelato del tutto inutile. A causa del ridottissimo spazio disponibile una volta unite le due sezioni, ho dovuto togliere quasi tutte le parti aggiunte in quanto impedivano il corretto posizionamento dei reattori. Si tratta di un errore che avrei potuto evitare se avessi fatto una prova di assemblaggio e quanto avvenuto dimostra l’importanza di verificare sempre le conseguenze derivanti dall’aggiunta di parti non previste dal kit originario. Sono, invece, state essenziali le fotoincisioni del set Hasegawa che, comunque, non mi hanno evitato di applicare alcune sezioni di plastic card allo scopo cautelativo di nasconde i segni degli estrattori, particolarmente visibili sulle superfici interne.

A completamento delle principali sezioni del caccia per la successiva colorazione, ho aggiunto qualche dettaglio ai propulsori addizionali subalari tipici della versione che ho deciso di realizzare. Anche in questo caso mi sono aiutato che del filo di piombo molto sottile a cui ho aggiunto alcune fotoincisioni avanzate da kit precedenti e che sono venute utilissime per dettagliare queste parti integralmente auto costruite.

Infine, ho montato i set acquistati a Tokyo per il dettaglio dei kit dedicati al mondo di “Gundam”. Riproducendo dei propulsori secondari di varie misure, mi saranno utilissimi per sostituirne alcuni sul mio VF-1. Se la cosa non è strettamente necessaria per i pezzi Hasegawa è, invece, essenziale per quelli Bandai che sono di inferiore qualità. I set sono realizzati dalla Adler Nest, attiva anche nel settore militare 1/35, e sono di eccezionale qualità trattandosi di parti in metallo opportunamente molate.

A questo punto tutti i pezzi della scatola di montaggio sono stati assemblati nelle principali sezioni necessarie per la pittura delle stesse. Unica eccezione sono le due parti dei motori principali la cui unione necessita la colorazione degli ugelli di scarico. Anche per questo motivo, le prime parti di cui ho predisposto la colorazione sono state quelle metalliche. Come in altri lavori precedenti, mi sono rivolto con fiducia ai colori Alclad che, anche in questo caso, si sono dimostrati insuperabili.

Come sempre, ho provveduto per prima cosa a stendere il Primer apposito su tutti i punti necessitanti la pittura metallizzata.

Nel contempo mi sono occupato anche della copertura col Primer delle restanti parti. In entrambi i casi, si tratta di un passaggio importante per garantire al colore una buona superficie di presa e, per quanto concerne quello per i colori standard, è stata una sorpresa assai gradevole l’uso del Primer Tamiya che, da diluire con acetone, si è dimostrato di facile utilizzo ad aerografo e facilmente carteggiabile nei casi in cui ciò si rendesse necessario per le imperfezioni della superficie. Benché non indispensabile, ho preferito delimitare con cura le parti di Primer grigio e nero in modo da non compromettere in alcun modo la resa dei differenti colori successivamente stesi.

Gli scarichi dei motori principali sono stati i primi ad essere colorati per le ragioni sopra dette. Ho cercato di realizzare le migliori sfumature metalliche possibili anche usufruendo di una serie di mascherine destinate ad accentuare le differenze di colore fra una superficie e l’altra.

Successivamente ho realizzato un leggero lavaggio selettivo di nero per accentuare i profili più nascosti ed ho steso il coprente satinato Vallejo così da completare le parti in questione e poterle chiudere all’interno delle due sezioni dei motori.

Anche tutte le altre parti in metallo sono state dipinte applicando piccole mascherine allo scopo di enfatizzare la differenza di cromatura delle varie superfici. Si tratta, in poche parole, di proteggere la parte più scura nel momento in cui viene spruzzato un metallizzato più chiaro. Si crea, così, una variazione cromatica che enfatizza le parti in questione ed i relativi dettagli e senza la quale l’uniformità sarebbe tale da renderle del tutto anonime.

Ho approfittato di questa fase dei lavori anche per completare quelle parti che si prestavano in tal senso. Ho, quindi, dipinto i dettagli ed effettuato un lavaggio selettivo del vano interno dei propulsori addizionali superiori e, nel caso del GU-11, ho anche apposto le decal avendo cura, come sempre, di ammorbidirle con un prodotto apposito e di garantire una superficie perfettamente liscia grazie ad un coprente lucido che ho spruzzato sia prima che dopo il posizionamento delle decal. Tutto ciò ha lo scopo, non secondario, di nascondere lo spessore nonché il film trasparente delle stesse.

ENGLISH LANGUAGE

Notwithstanding a long delay, the works on my model have gone ahead. Studying the technical drawings of the VF-1 and the real pictures of fighters like the F-14 “Tomcat” or the F-18 “Hornet”,  I finished the landing gears reproducing the brakes and I painted them in grey. I also increased the details of the underwing double boosters built by myself. I used for this task some old photoerched parts derived from military sets in 1/35 scale. Completed the building of the main sections of the model,  I painted the metallic parts using the Alclad colors. Obviously, I sprayed at first the black Alclad Primer for the involved parts and the standard grey Primer (Tamiya) for the others. I tried to make the best metallic tones variations and I also finished the GU-11 adding the related decals.

FRENCH LANGUAGE

Malgré un long retard, j’ai poursuivi les travaux sur ma maquette. En étudiant les dessins technique de VF-1 et les images de F-14 “Tomcat” et de F-18 “Hornet”,  j’ai détaillé les carrelles d’atterrissage avec la réalisation des freines et je les ai peint en gris foncé. J’ai aussi amélioré les détailles des boosters inferieurs en ajoutant des photoincisions récupérées dès sets militaires en échelle 1/35. J’ai, donc, terminé l’assemblage des sections principales du model et j’ai pu commencé la peinture de toutes les parties métalliques. J’ai utilisé, comme d’habitude, les couleurs Alclad (précédé par son Primer noir) et j’ai essayé de obtenir les meilleurs variations de tonalités métalliques. J’ai aussi terminé la peinture du GU-11 et toutes les autres parties ont reçu une couverture de Primer  gris Tamiya.