Ciclabile Castellanza-Castiglione Olona 01

Fra le cose più piacevoli della vita, annovero sicuramente il trascorrere il capodanno con amici sinceri ed affiatati. Non poteva iniziare meglio questo 2015 proprio grazie a loro: Alice, Tiziana, Gianpaolo e Oscar con cui ho passato la vigilia e festeggiato l’anno nuovo in un locale bavarese di Milano. Li ringrazio tutti indistintamente per la bella serata che abbiamo trascorso insieme fra Weissbier e canederli vari!

ANCORA BUON 2015 A TUTTI!

Vera ciliegina sulla torta di questo capodanno è stato un bel giro in bici fatto con l’eroico Oscar. Unico ad aver trovato la forza ed il coraggio per liberarsi dei postumi della serata in tempo per saltare sul treno delle nove e mezza del mattino, mi ha raggiunto a Legnano per una sgambata quasi improvvisata ma che ha goduto di un tempo meraviglioso in questo 1 gennaio 2015.

Dopo un breve giro turistico per il centro di Legnano ed un caffè ristoratore presso la Pasticceria Asperti, ci siano diretti a Castellanza ove parte la ciclabile che arriva fino a Castiglione Olona: http://www.valleolona.com/tempolibero/cicloturismo/ciclabile

Lunga 20 chilometri, questa pista ciclabile si snoda lungo il corso serpeggiante del fiume Olona ed offre scorsi spesso molto suggestivi che, anche da un punto di vista ambientale e paesaggistico, mi erano quasi del tutto ignoti e non mi aspettavo potessero essere tanto belli.

Ad aggiungere una nota di interesse è il fatto che la ciclabile costeggia in gran parte la vecchia Ferrovia della Valmorea: http://www.valleolona.com/associazioni/amicivalmorea/index.htm

Distrutta in più punti durante la Seconda Guerra Mondiale ed infine abbandonata, questa linea ferrata che raggiungeva la Svizzera, offre ancora il fascino delle vecchie ferrovie capaci di insinuarsi nelle valli più strette con i loro binari ancora dotati di traversine in legno e ponti in metallo. Una parte di essa sembra essere stata recuperata e varrà la pena verificare il calendario di attività della locomotiva a vapore che, in giorni prestabiliti, percorre la linea restaurata. In ogni caso, lungo la ciclabile, è necessario prestare molta attenzione ai binari che a volte costeggiano la pista, altre affiorano dalla stessa e rischiano, conseguentemente, di essere pericolosi.

Altra nota importante meritano i paesi attraversati dalla ciclabile. Alcuni offrono scorci di sé dalla cima delle ripide colline circostanti, altri sono facilmente visitabili allontanandosi un poco dal percorso previsto ed offrono una rimembranza nostalgica dei tipici paesi lombardi della zona.

A dare rilevanza finale e valore non comune alla ciclabile in oggetto sono due importanti siti che si affacciano sulla stessa.

Impossibile non ricordare, infatti, il Monastero di Torba, un bene patrimonio del FAI chiuso in periodo invernale ma che merita senz’altro grande attenzione: http://www.visitfai.it/dimore/monasteroditorba/

Infine, tappa finale della ciclabile, il borgo medioevale di Castiglione Olona nasconde una storia sorprendente e tesori artistici unici. Dato il particolarissimo giorno del nostro arrivo, non abbiamo potuto visitare nulla ma una guida del posto, fortunosamente incontrata a pranzo nel bar centrale del paese, ci ha raccontato molte cose che hanno solleticato la nostra curiosità. Sono sicuro, quindi, non mancheremo di organizzare una seconda gita in un periodo più favorevole per una visita guidata al palazzo vescovile ed alla Collegiata, la chiesa con battistero che domina il borgo medioevale sottostante: http://www.museocollegiata.it/

Una particolare nota di merito è necessaria per il bar dove abbiamo pranzato io e Oscar. Costretti ad entrare a causa della mancanza di alternative e benché non particolarmente invogliati dall’aspetto esterno, il locale si è poi dimostrato molto curato ed accogliente nonché attento alla preparazione di quanto ci è stato servito. Eccezione più unica che rara, i panini ordinati erano di grandi dimensioni e molto ben fatti. Dopo averli divorati con gusto non ci siamo risparmiati neanche una cioccolata che, preparata con quattro diversi tipi di cacao, merita lei sola la visita a Castiglione Olona.

Inforcate le biciclette verso le due e mezza, siamo tornati a Legnano dove un punch bollente ci ha rinfrancati dalle rigide temperature della giornata.

Come sempre Oscar è stato un ciclista provetto ed un compagno ideale per simpatia e competenze. Purtroppo non capisco sempre, né al volo, le sue freddure di anglosassone memoria ma conto sulla sua benevola comprensione!

Concludo con una dovuta considerazione: il territorio attraversato nel corso della giornata descritta offre paesaggi notevoli e siti artistici di primo livello ma, in ogni caso, resta fortemente antropomorfizzato perché oggetto fin da tempi antichi di una notevole attività industriale che ha da sempre avuto motore essenziale nel fiume Olona. La ferrovia citata e vecchie manifatture e cartiere risalenti agli inizi del 1900 sono, benché abbandonate ed in stato fatiscente, vestigia affascinanti di tale operosità ma la stessa cosa non può essere detta degli orribili capannoni e fabbriche sorte nel secondo dopoguerra che hanno letteralmente sfregiato il territorio moltiplicandosi in modo insensato e distruttivo. Il fiume Olona è stato ridotto per decenni ad una fogna a cielo aperto ove riversare impunemente ogni tipo di liquame. Vorrei sottolineare il fatto che non sto drammatizzando a scopi narrativi. Il fiume Olona passa a pochi passi da casa mia e ricordo ancora l’acqua nera e la schiuma, a volte alta anche 50 centimetri e più, che vi galleggiava sopra insieme ad ogni altro tipo di sozzeria. Oggi le cose sono molto cambiate: una nuova attenzione ambientale ha portato alla costruzione di depuratori e la crisi economica ha messo fine alle attività distruttive di piccoli imprenditori rapaci dalla scarsa lungimiranza e ridotte capacità. Ciononostante non bastano pochi anni a sanare ferite profonde che hanno segnato gravemente un territorio sfruttato in ogni modo. Perciò, nel momento in cui vorrete percorrere i 20 chilometri descritti, non aspettatevi di ritrovarvi fin dal primo istante in ambienti bucolici e sappiate cogliete il bello nei non rari casi in cui vi è offerto.