Durante il “Lucca Comics and Games” del 2014, all’interno del grande padiglione dedicato al mondo ludico tradizionalmente posto al di fuori della cinta muraria del centro storico della città, era presente lo stand della Kabuki Models (http://www.kabukimodels.com/). Si tratta di un produttore di figurini in resina specializzato in pin-up e soggetti fantasy nelle scale 30 e 54mm.
Non mi sono mai particolarmente interessato alle proposte di questa ditta, non tanto per indifferenza verso i loro prodotti ma più che altro per non aggiungere nuova linfa al filone ormai inarrestabile di modelli da me acquistati e mai realizzati.
Ovviamente tutti i buoni propositi sono fatti per essere trasgrediti ed è con particolare soddisfazione che ho ceduto all’acquisto di “Leona Lobo”, riedizione in scala 54mm di un soggetto precedentemente proposto con grande successo in 30mm.
Che cosa distingue “Leona Lobo” dalle altre uscite della collana “21st Century Pin-Up” di Kabuki Models, serie dedicata a bellezze femminili tratte soprattutto da favole e racconti?
Leona è una Colonial Marine!
Per quei (spero) pochi eretici che non vivono nell’idolatria del film “Aliens” di James Cameron, ricordo che sono Colonial Marine i militari chiamati a scortare Ellen Ripley (Sigourney Weaver) sul planetoide LV426, poi risultato infestato dai parassiti xenomorfi comunemente chiamati “Alien”.
Con un tale biglietto da visita, l’acquisto da parte mia della miniatura di Leona è istantaneamente diventata un’esigenza improrogabile. Poiché sono un uomo volubile, non mi sono certo opposto a questo istinto primordiale all’accaparramento di beni inutili e superflui ed eccomi qui a parlare di questo figurino.
Esiste una legge divina che guida la mano di pittori e scultori dall’alba dei tempi. Dall’ultimo dei garzoni di bottega al più rinomato fra gli artisti che si sono succeduti nel corso della travagliata storia umana, nessuno ha mai trasgredito alla semplice quanto imperativa regola secondo cui “se donna deve essere… che sia femmina celestiale!”.
Del resto, meglio andar a cavar pietre che sprecare il proprio talento scolpendo/dipingendo/disegnando personaggi femminili (o maschili) di rara bruttezza. Oltre ad annullare qualsivoglia ispirazione artistica, non c’è certo bisogno di un’opera d’arte di Caravaggio per poter ammirare una brutta donna (o uomo)! Per far ciò, basta la realtà della vita quotidiana…
Leona non fa certo eccezione a tutto ciò e, per conseguenza, ha ben poco a spartire con Jenette Vasquez, la mascolina Marine del film artefice dell’eccezionale scambio di battute qui sotto citato:
- Private First Class William Hudson: “Vasquez, ti hanno mai scambiata per un uomo?”
- Private First Class Jenette Vasquez : “No, e a te?”
Leona unisce, perciò, una prorompente femminilità ad un’aura da combattente letale, generando un mix di grande fascino. Ad incrementare lo charme complessivo, si aggiunge l’ottima riproduzione del fucile ad impulsi M41A mostrato nella pellicola di Cameron.
La scultura del soggetto è accurata e dettaglia in ogni particolare raggiungendo l’apice nelle forme della struttura aliena a cui si appoggia. Degna di nota è la realizzazione molto realistica della maglietta indossata da Leone che, come a voler prendere fiato in una pausa dei combattimenti nel nido degli Alien, è tirata verso il basso dalla mano sinistra.
Unica nota negativa è, a mio parere, la scultura del volto che non è all’altezza né del resto della miniatura né degli standard ormai esistenti per figurini della medesima scala. Per essa sarebbe stata essenziale la separazione dal resto del corpo per una lavorazione e duplicazione ad hoc. Appaiono numerose anche le eccedenze di resina che necessiteranno una accurata eliminazione prima di procedere con la colorazione.
Inutile dire che sono attualmente molto ispirato da questo figurino su cui non lesino sogni di una imminente pittura da parte mia. Ovviamente si tratta di voli pindarici che difficilmente avranno una concretizzazione a breve termine.