Considerazioni Generali

Dopo il tour in bici da Praga a Dresda ed alcuni giorni passati a Bruxelles, ho concluso le mie vacanze estive nelle Ardenne, realizzando in tal modo il mio vecchio sogno di visitare i luoghi dell’offensiva scatenata dai Tedeschi il 16 dicembre del 1944.

Avevo inizialmente pensato di organizzarmi per essere sul posto nei giorni dell’anniversario come fatto a giugno in Normandia. Ho, però, preferito anticipare per svariati motivi: prima di tutto il clima invernale mi avrebbe impedito di sfruttare al massimo ogni singolo giorno disponibile (le ore di luce ridotte, la possibile neve ed il freddo non aiutano certo l’esplorazione di antichi campi di battaglia), in secondo luogo i musei presenti sono spesso chiusi nei mesi più rigidi. In estate non si ha la possibilità di vedere quei luoghi come si presentavano durante la battaglia ma ha l’indubbio vantaggio di poter usufruire di condizioni ambientali più favorevoli. Tutto ciò non significa che abbia potuto godere di belle giornate estive. Salve sporadiche occhiate di sole, il tempo è stato generalmente nuvolo e piovoso con temperature autunnali. In fatto di meteo, la sfortunata estate 2014 non ha aiutato in tal senso ma, a maggior ragione, temo le Ardenne non siano adatte ad un turismo invernale che non necessiti di tute da sci.

Ho imperversato nelle Ardenne da mercoledì 20 agosto a domenica 24, alloggiando per tre giorni in un paesino vicino a Saint Vith e, per l’ultima notte, a Bastogne. A tale scopo ho noleggiato un auto a Bruxelles, poi restituita all’aeroporto di Lussemburgo. L’auto è essenziale per poter girare in libertà la zona e il rientro da Lussemburgo mi ha permesso di evitare l’inutile ritorno verso la capitale belga.

Nei giorni prossimi presenterò, come meglio potrò e cercando di descrivere le grandissime emozioni che ho provato, tutto il materiale da me raccolto durante questa visita. Ovviamente non sono stato in tutti i luoghi che avrebbero meritato attenzione. Mi sono principalmente dedicato al Kampfgruppe “Peiper” ed al percorso da quest’ultimo compiuto fino alla sua dissoluzione a La Gleize. Ho poi cercato alcuni luoghi simbolo come, ad esempio, Poteau e mi sono recato nelle cittadine dove veicoli ed armamenti fanno parte di monumenti alla memoria e sono, perciò, ancora visibili. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare i principali musei.

Prima di entrare nel dettaglio, mi permetto alcune considerazioni generali:

  • La zona della Ardenne appare ricchissima. Nel corso dei numerosi chilometri percorsi, non mi è mai capitato di incrociare un vecchio edificio che non fosse stato recentemente ristrutturato. Il numero di ville è impressionante e non mancano piccole ma moderne aziende attive in vari settori. I lavori per il miglioramento della rete viaria si susseguono ininterrottamente e, in generale, si percepisce una notevole attività dimostrata anche dal gran numero di autoarticolati sulle strade. Considerando anche la sua natura di regione di confine nonché la doppia lingua parlata (Francese ma soprattutto Tedesco), paragonerei le Ardenne al nostro Alto Adige.
  •  Il settore coinvolto dall’offensiva tedesca è immenso. In tutta onestà, non è possibile percepirne l’estensione considerando le mappe che ne mostrano le principali direttrici. L’ambiente è fortemente collinoso con ampie estensioni di boschi dalla vegetazione fitta e molto variegata. Le strade, ad esclusione di quelle più recenti, sono strette, serpeggianti e soggette a forti pendenze soprattutto al momento di superare i numerosi fiumi e torrenti che costellano la zona. E’ veramente difficile immaginare che impresa titanica abbia voluto dire affrontare tali vie di comunicazione alla guida di un carro armato, in inverno e su strade sterrate e, perciò, soggette a cedimenti, fango e ghiaccio. Non sorprende, quindi, che ogni tipo di spostamento sia stato rallentato se non interdetto, con conseguenze irreparabili sull’andamento della battaglia.
  • Per la mia visita ho portato con me due numeri speciali (17 e 18) della rivista francese “Batailles & Blindés ” interamente dedicati alla battaglia delle Ardenne.

    Esistono un’infinità di pubblicazioni dedicate a questo evento e mi è impossibile fare un elenco degli stessi. Quello che posso dire è che i due testi da me usati si sono dimostrati sufficientemente dettagliati e precisi da consentirmi di godere appieno dei giro da me fatto. Salvo che siate già in possesso di libri più specifici, non posso che consigliarli agli interessati se non altro come guida facilmente fruibile nel caso replicaste in tutto o in parte quanto da me fatto.

Inserisco qui di seguito alcune foto nell’intenzione di mostrare l’ambiente presente e di ispirare eventuali diorami.

Infine, in ordine sparso e casuale, ecco qualche specialità locale gustata nei giorni trascorsi nelle Ardenne.