Da grande appassionato della serie “Neon Genesis Evangelion” dello Studio Gainax, non posso essere immune al fascino dei personaggi creati dalla sapiente mano del character designer Yoshiyuki Sadamoto per questa saga che tormenta ed entusiasma i fan ormai da qualche decennio.

Rey & Asuka sadamoto

Rey Ayanami e Asuka Soryu Langley, rispettivamente piloti dell’Eva-00 e dell’Eva-02, non potevano sfuggire ai miei interessi modellistici e ne ho, infatti, realizzato i modelli nel 2002 usufruendo di due kit originali della ditta giapponese G-Port reperiti tramite Hobby Link Japan (www.hlj.com).

G-Port Asuka G-Port Rey

Si tratta di due modelli molto ben scolpiti che, grazie ad una postura accattivante e molto ben studiata, hanno il pregio di comunicare all’osservatore i caratteri dei personaggi stessi. A mio parere il risultato è così ben riuscito da essere ancora oggi fra le migliori riproduzioni in scala di Asuka e Rey, nonostante il numero infinito di modelli a loro dedicati che si sono susseguiti negli anni.

Resta inteso che, fra le due, preferisco di gran lunga Asuka in quanto mi è praticamente impossibile avere una qualsivoglia empatia con un personaggio tanto passivo e privo di volontà propria quale è, per motivi precisi da scoprire visionando la serie, quello di Rey. Ciononostante il duo ha il suo fascino soprattutto nel caso di questi due modelli che, seppur venduti singolarmente, furono chiaramente sviluppati da G-Port per essere speculari uno dell’altro.

I due personaggi vestono le Plug-Suit necessarie a pilotare gli Eva e contraddistinte dai colori che tanto li caratterizzano ed hanno ormai segnato indelebilmente la fantasia degli appassionati. A solo titolo di nota, faccio presente che, a conferma dei fortissimi legami che questa serie ha con “The Secret of Blue Water” realizzata anch’essa dallo Studio Gainax, le Plug-Suit mostrate in “Neon Genesis Evangelion” sono un’evoluzione nemmeno molto marcata della tuta indossata da Elektra a bordo del “N-Nautilus” (e, ancora prima, da Yuki in “Space Battleship Yamato”).

Electra

I modelli della G-Port sono ottimamente scolpiti e dotati di incastri precisi che non necessitarono di particolari interventi. Nonostante la postura sdraiata, i soggetti poggiano correttamente su tutti i punti di contatto con la base dimostrando l’accurata progettazione degli stessi. Come in molti altri casi, la pittura è stata svolta quasi del tutto ad aerografo usando smalti Testor e cercando di dare le maggiori sfumature di cui ero capace a quei tempi. Come facilmente immaginabile, il bianco della Plug-Suit di Rey si dimostrò di gestione decisamente più complessa di quanto non fosse il rosso di quella di Asuka. Ciò è dovuto alla natura stessa dei due colori in quanto il bianco è sempre meno coprente, più sporchevole e soggetto ad imperfezioni di quanto siano altri colori. I capelli di Asuka ricevettero una cura particolare che, seppur lontana da quella di cui sono capace oggi, garantì comunque un buon risultato finale.

Nel tentativo di dare un poco di originalità alla scena nonché di alzare il più possibile i volumi della stessa, realizzai in plexiglass una sezione di “Melchior”, uno dei tre supercomputer della base della “Nerv” che, insieme a ”Balthasar” e “Casper”, sono chiamati “Magi”. Anche in questo caso furono colorati ad aerografo mentre per il nome usai dei trasferibili.