Il modello dedicato a Belldandy nella sua versione demoniaca, non è l’unica Jap Figure da me realizzata per un personaggio tratto da “Ah, My Goddess” di Kosuke Fujishima. Questo manga ha un tale appeal su di me da essermi cimentato in un lavoro precedente ed avente ad oggetto Hild.

Ho già avuto modo di dire che a luglio di quest’anno uscirà in Giappone il 48° ed ultimo volume del manga “Ah, My Goddess” di Kosuke Fujishima (http://it.wikipedia.org/wiki/Oh,_mia_dea!), iniziato nell’ormai lontano 1988 ed avente come protagoniste le sorelle Urd, Belldandy e Skuld. Fujishima, talentuoso mangaka dallo stile di disegno raffinato ed elengante, ha realizzato un’infinità di personaggi nel corso dei sedici anni di durata del suo manga più famoso. Tra di essi spicca sicuramente Hild, potentissima quanto sensuale sovrana del mondo dei demoni nonché madre di Urd. Hild non è un personaggio rientrante nei normali schemi occidentali di Bene e Male. Benché governante il mondo dei demoni e spesso in lotta con Belldandy, è affezionatissima alla figlia e costantemente focalizzata a mantenere il corretto equilibrio esistente con il paradiso da cui provengono le tre dee protagoniste. Piuttosto che basarsi sull’idea occidentale di Bene e Male, di Inferno e Paradiso, penso sia più corretto fare riferimento al concetto orientale di Ying e Yang e, quindi, di due forze opposte la cui equivalenza ed intreccio garantisce l’esistenza e l’equilibrio del mondo in senso lato.

Hild - Fujishima

Hild è caratterizzata da una pelle bruna che condivide con la figlia e da un vestito nero e fucsia con numerosi veli ed ornamenti. Non esistono molte figure ad essa dedicate ma quella da me realizzata nel 2003 penso sia una delle migliori ad essere apparse sul mercato.

Come in gran parte dei casi, acquistai il relativo garage kit da E2046 (www.e2046.com) e, dopo aver opportunamente ripulito ogni singolo pezzo e verificato gli agganci, procedetti con la colorazione usando principalmente gli smalti Testor ad aerografo. Ricordo che si rese necessario dotare ogni singolo velo di un perno che ne garantisse lo stabile ancoraggio al busto della figure. Anche in questo caso mi permisi una licenza artistica sostituendo il fucsia inteso con un rosso in grado, a mio parere, di amalgamarsi meglio alle parti nere del vestito e, soprattutto, più consono a dare il giusto risalto alla pelle del personaggio.