Durante la seconda settimana di marzo ho avuto occasione di recarmi due volte a Genova per accompagnare i miei genitori all’imbarco di una crociera MSC e, successivamente, per recuperarli al termine della stessa. In quest’ultima occasione, avvenendo lo sbarco dalle otto del mattino, sono arrivato a Genova il giorno prima (sabato) e vi ho trascorso la notte alloggiando in una B&B a poca distanza dal molo di attracco della nave coinvolta.

E’ stata un’ottima occasione per visitare la città con calma, cosa che in precedenza non mi era mai capitato di fare. Su Genova ho avuto modo di sentire pareri opposti, ciononostante ho svolto la mia visita senza lasciarmene condizionare più di tanto e ben disposto nell’animo pur conscio che mi sarei trovato in una città dai forti contrasti.

Premetto che mi sono limitato a visitare la sola zona centrale e che, una volta parcheggiata l’auto, mi sono mosso unicamente a piedi. Non sono in grado, quindi, di formulare giudizi sulle zone più periferiche né sulla comodità dei mezzi pubblici comunali.

Genova è, prima di tutto, una città portuale. Conseguentemente ospita in sé grandi eccellenze ma anche un degrado che, pur non sempre evidente, è comunque esistente nella sua stessa natura. Encomiabile è il palese sforzo del comune per garantire, almeno nella zona centrale, la pulizia delle strade e dei vicoli. Si tratta di un impegno fondamentale per evidenti motivi, qui ulteriormente enfatizzati dal fatto che Genova è un dedalo labirintico di strade strettissime che comunicano inevitabilmente un senso di oppressione e di minaccia. Se a ciò di aggiungessero anche i rifiuti per le vie, la sensazione sarebbe ancor più negativa. Al positivo giudizio sull’attività comunale descritta, si aggiunga la massiccia presenza di forze dell’ordine durante il giorno e, soprattutto, la notte accrescendo, così, il senso di sicurezza offerto a turisti ed abitanti.

Nonostante a Genova sia facile perdersi per i vicoli è altrettanto facile sorprendersi per i numerosissimi palazzi storici presenti in città e la particolare modalità con cui si propongono al visitatore: non essendoci lo spazio per ampie piazze o strade che indirizzino lo sguardo verso di loro, essi sbalordiscono il turista presentandosi improvvisamente ad essi al momento in cui termina un vicolo o si volta l’angolo di una casa. Vi sono alcune eccezioni come la Cattedrale di San Lorenzo o Palazzo Ducale ma non è raro, girovagando per Genova, avere la sensazione di cimentarsi in una sorta di caccia al tesoro in attesa di quale edificio, statua o fregio si presenterà a seconda del percorso più o meno casuale intrapreso.

Mostro qui di seguito qualche foto scattate nel mio pellegrinare non con l’intenzione di far vedere tutto quanto offre la città ma solo per il piacere di mostrare qualche dettaglio o inquadratura particolare.

Non ho visitato il famoso acquario ma, in compenso, sono salito su un battello per un breve giro del porto. Speravo di poter uscire dalla città per andare verso ponente o levante ma sono percorsi non ancora disponibili a fine marzo. Mi sono limitato a prendere un biglietto di andata e ritorno per Pegli con conseguente passaggio lungo l’intera area portuale. Non si è certamente trattato di un tragitto turistico ma è stato molto interessante vedere le viarie sezioni del porto dedicate al carico e scarico delle navi container senza dimenticare quelle adibite alla gestione del carbone per la relativa centrale elettrica nonché gli spazi dell’aeroporto “Cristoforo Colombo”. Degni di nota sono alcune vecchie attrezzature ancora visibili lungo le banchine a testimonianza dell’importante ruolo da sempre rivestito dal porto genovese.

Concludo con un paio di doverose ma piacevoli note culinarie: consigliato da alcune pagine web (fra cui quanto proposto dal personalmente sempre apprezzatissimo www.dissapore.com), mi sono recato presso la “Friggitoria Carega”, Via Sottoripa, 113r, a due passi da Piazza Caricamento. E’ impossibile non accorgersi del locale in questione a causa della coda di gente in attesa di essere servita che, soprattutto in orario di pranzo, crea non poche difficoltà al flusso di pedoni lungo il portico di Sottoripa. Inutile dire che sia l’aspetto rustico sia la presentazione dei fritti pronti per l’acquisto stimolano piacevolmente appetito e curiosità. Ho acquistato una porzione grande di sarde e calamari poi gustati con le mani (e notevole soddisfazione) seduto su una delle panchine della piazza antistante. Il mio personale giudizio è molto buono in quanto si è trattato di fritti leggeri e molto gustosi. E’ doveroso segnalare che, nonostante il riscaldamento dei vassoi in esposizione, conviene acquistare quanto appena cucinato in modo da gustare la pietanza ancora calda. E’ evidente, infatti, che il raffreddamento, soprattutto di un fritto, influisce sul gusto dello stesso.

Scoperta del tutto personale riguarda, invece, il bar gelateria “Box Cream” in Vico degli Orefici. Vi sono capitato per puro caso di domenica spinto più che altro dalla disperazione derivante dalla costatazione di come, durante il giorno festivo, tutti i locali del centro siano rigorosamente chiusi (ad esclusione, ovviamente, dei ristoranti). Incuriosito dalla targa annunciate “vera Panera genovese” ho chiesto di poterla assaggiare. Mi è stato consigliato di gustarla come ripieno di un cornetto e l’abbinamento è stato da pura estasi. Si tratta, nella sostanza, di una semifreddo al caffè la cui apparente semplicità nasconde un sapore veramente ottimo. L’abbinamento con un fragrante cornetto ha reso il tutto ancor più gustoso e non posso fare a meno di consigliare a tutti di non farsi sfuggire l’occasione di assaggiarla. Stessa cosa posso dirla anche per il caffè con panna montata che, freschissima e compatta, non si scioglie nella tazza ma, molto piacevolmente, in bocca. Tra l’altro, girando un angolo, ho scoperto anche il laboratorio artigianale della gelateria in questione che, anche in considerazione di ciò, diventa a mio parere una meta obbligatoria in caso di visita alla città.

Nel complesso il mio personale giudiziose su Genova è positivo pur senza alcune ombre che, in ogni caso, non diminuiscono i pregi della stessa.