Domenica 6 aprile 2014 mi sono unito ad un gruppo organizzato da Trekking Italia (http://www.trekkingitalia.org), associazione a cui sono iscritto dall’inizio dell’anno, per una escursione nel Luinese percorrendo parte della Linea Cadorna.

Linea Cadorna 000

La Linea Cadorna identifica un sistema di fortificazioni realizzato dall’esercito italiano fra il 1915 ed il 1918 allo scopo di realizzare una linea difensiva in caso di aggressione da parte delle truppe austro-tedesche penetranti dai valichi delle Alpi svizzere. Poiché, infatti, il governo svizzero non lesinava simpatie germanofile nel corso del primo conflitto mondiale, non era remota la possibilità che all’esercito austriaco fosse consentito il passaggio su territorio elvetico con conseguente gravissima minaccia per tutta l’Italia nord-occidentale ed il suo apparato industriale ed economico. Furono così realizzati 72 chilometri di triceramenti dalla Val d’Ossola alla Cresta Orobica con 88 piazzole per l’artiglieria di cui 11 in caverna più svariate centinaia di chilometri di carrozzabili e mulattiere per i servizi logistici a supporto. La linea Cadorna non ebbe alcun effettivo utilizzo nel corso del primo conflitto né durante la seconda guerra mondiale ad esclusione di alcuni tratti che servirono alle attività di lotta partigiana.  In ogni caso, quanto ancora visibile delle fortificazioni, giace in stato di totale abbandono pur essendo ancora capace di dimostrare le notevoli risorse impiegate per la sua costruzione.

Partiti con un pullman dalla Stazione di Porta Garibaldi, il nostro gruppo, costituito da circa una trentina abbondante di persone, ha raggiunto Riviera da cui abbiamo imboccato un sentiero che ci ha condotti a Risorgimento, Bonera nonché Grantola destinazione finale di un percorso che ci ha guidato lungo parte della Linea Cadorna. Il cammino, intervallato dai paesi citati impreziositi da qualche edificio storico di pregio, si è dipanato per 18 chilometri su circa 800 metri di dislivello. Punto più suggestivo è stato sicuramente la sommità del monte su cui ci siamo fermati a pranzare al sacco ed offrente una straordinaria vista su Luino ed il Lago Maggiore. I boschi attraversarti, per lo più composti da castagni, ciliegi selvatici ed alcuni pungitopi, erano straordinariamente asciutti considerando le piogge di pochi giorni prima ed ancora totalmente privi di foglie.

Nel complesso consiglierei di ripetere il percorso nella stagione primaverile più avanzata e soprattutto allo scopo di godere del panorama offerto sul Lago Maggiore.