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La collana “Los!” incarna la linea di pubblicazioni dell’editore francese Caraktère Sarl dedicata alla storia presente e passata delle marine militari del mondo. Non essendo particolarmente interessato a questo settore della storia recente, l’uscita in oggetto è attualmente l’unico numero da me acquistato del magazine bimestrale in questione. Le ragioni della sua lettura sono presto dette: ho un’incontenibile passione per l’U-Boot Typ XXI, oggetto del principale articolo pubblicato in questo numero di “Los!”.

Nonostante il mio forte interesse per l’ultima nato della famiglia degli U-Boot tedeschi, non ho mai avuto occasione di leggere alcun trattato specifico sull’argomento. Mi sono, quindi, approcciato all’articolo in questione privo di particolari conoscenze precedenti e mosso da grande curiosità. Pur ritrovandovi, quindi, conferma generale di tutti quei formidabili aspetti tecnici che rendono l’U-Boot Typ XXI un gioiello tecnologico, non sono in grado di dire quanto lo scritto in questione sia completo ed affidabile. Non ho, comunque, alcuna ragione di mettere in dubbio la qualità e l’attendibilità che Caraktère Sarl mette sempre nelle sue pubblicazioni ed anche la semplice lettura del dossier in oggetto dona la netta impressione di un’opera curata e precisa. Nel numero in oggetto viene trattato lo sviluppo di questo sottomarino e gli aspetti puramente tecnici. Viene, invece, affidata ad una seconda parte pubblicata sul numero 11 di “Los!” il compito di delineare le (scarne) cronache operative di questo U-boot che avrebbe veramente potuto cambiare l’andamento del conflitto se entrato in servizio in tempi più rapidi. Purtroppo non riuscii a comprare la rivista seguente perciò mi sono dedicato alla lettura di quanto relativo ai soli aspetti tecnici che, posso garantire, lasciano esterrefatti sotto un’infinità di punti di vista. Non è certamente questa la sede per trattarli tutti ma basti citare il fatto che l’U-Boot Typ XXI fu il primo battello realmente in grado di navigare in immersione. Avendo sott’acqua prestazioni superiori a quelle di superficie ed impiegando una tecnologia che richiedeva emersioni solo dopo lunghissimi intervalli e per brevi istanti, l’U-Boot Typ XXI fu il primo, vero “sottomarino” al mondo a prendere il largo. Tutto ciò che veniva prima di lui erano semplici “sommergibili”, dopo di lui venne l’era della propulsione nucleare.

Sono rimasto estremamente colpito anche dall’ottima fattura di due altri corposi articoli presenti nella rivista in oggetto. Dossier così ben scritti da aver conquistato la mia attenzione nonostante il settore a me fortemente estraneo. Mi riferisco all’articolo sull’Edinburgh della Royal Navy nella sua ultima missione di scorta ad un convoglio destinato ai porti russi nel mare del nord e, soprattutto, all’ottimo articolo sull’operazione “Pedestal” che permise di salvare Malta grazie all’arrivo di un convoglio di rifornimenti il cui arduo percorso è tracciato in un’appassionante cronaca narrata giorno per giorno.

Concludo esprimendo la mia più assoluta soddisfazione derivante dalla lettura di questo numero di “Los!”. Non credo mi ricapiterà sovente di acquistare qualche nuovo numero essendo più interessato ad altri aspetti di storia militare ma, nel mio piccolo, non posso fare a meno di consigliare questa collana agli appassionati di marina militare.