Nonostante il meteo ben poco estivo che ha imperversato in tutta l’Italia settentrionale fino a luglio inoltrato, l’allungarsi delle ore di luce e le chiusure aziendali dei venerdì pomeriggio mi hanno permesso di portare a termine alcune gite in bici da troppo tempo rimandate. È il caso della salita a Campo dei Fiori oggetto di questo articolo.

In una bella domenica di febbraio, io e la mia Dolce Metà eravamo saliti a piedi sul Sacro Monte di Varese arrivando fino al Santuario di Santa Maria del Monte. Il luogo è, a buona ragione, Sito Unesco e gode di una bella vista sulla pianura sottostante ed i monti circostanti. Particolarmente visibile è il Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori, area sulle cui cime sorge il Grand Hotel Campo dei Fiori, ormai abbandonato e, soprattutto, l’Osservatorio Astronomico “Giovanni Virginio Schiaparelli”. Fu proprio in questa occasione che, notando la strada che da Varese raggiunge l’ingresso al Sacro Monte e procede verso Campo dei Fiori, decisi che avrei esplorato la zona in bici non appena giunta la bella stagione.

L’occasione per realizzare tale progetto si è offerta il venerdì pomeriggio del 28 giugno. Partito da casa con la mia amata Opel “Mokka”, sono arrivato a Calcinate del Pesce dove ho parcheggiato comodamente nei pressi del cimitero ed ho scaricato la mia Atala a pedalata assistita. Calcinate del Pesce è un piccolo paese sulle sponde dal Lago di Varese. Ho scelto tale luogo come punto di partenza per godermi al massimo la salita fino a Campo dei Fiori, impresa che sarebbe stata meno appagante partendo da Varese città o dall’ingresso del Sacro Monte.

Il percorso si è dimostrato molto suggestivo. Sono passato per paesi costellati da bellissime ville, spesso serviti da una rete di funicolari e tranvie ormai dismesse ma le cui vestigia dimostrano il ricco turismo di cui godeva il Varesotto all’inizio del ‘900. Lo stesso Grand Hotel Campo dei Fiori è triste testimone dello stile liberty italiano dell’epoca e del declino inesorabile delle tante energie imprenditoriali perdutesi con le due guerre mondiali. Se ciò non bastasse, una volta entrati nel parco regionale, la strada attraversa fitti boschi i cui alberi, diradandosi qua e là, regalano scorsi panoramichi mozzafiato che trovano il loro culmine sulla cima dell’osservatorio astronomico da cui lo sguardo spazia dalla Pianura Padana alle Alpi Svizzere.

Concludendo, sono molto contento del giro fatto che consiglio vivamente a tutti. Le pendenze sono notevoli ma la fatica è ampiamente premiata. Nel mio caso, l’impresa è stata ulteriormente gradevole grazie al fatto che mi ha raggiunto a cena l’amico Roberto presso la birreria “Unibirra” proprio di Calcinate del Pesce.

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Despite the very little summer weather that raged throughout northern Italy until late July, the lengthening of daylight hours and the business closures on Friday afternoons allowed me to complete some bike rides that had been postponed for too long. This is the case of the climb to Campo dei Fiori that is the subject of this article.

On a beautiful Sunday in February, my Sweetheart and I had walked up the Sacro Monte di Varese to the Sanctuary of Santa Maria del Monte. The place is, for good reason,  a UNESCO Site and enjoys a beautiful view of the plain below and the surrounding mountains. Particularly visible is the Campo dei Fiori Regional Natural Park, an area on whose summits stands the Grand Hotel Campo dei Fiori, now abandoned and, above all, the “Giovanni Virginio Schiaparelli” Astronomical Observatory. It was on this occasion that, noticing the road that from Varese reaches the entrance to the Sacro Monte and proceeds towards Campo dei Fiori, I decided that I would explore the area by bike as soon as the summer arrived.

The opportunity to carry out this project was offered on Friday afternoon of June 28. Left home with the with my beloved Opel “Mokka“, I arrived in Calcinate del Pesce where I parked comfortably near the cemetery and unloaded my pedal-assisted Atala. Calcinate del Pesce is a small town on the shores of Lake Varese. I chose this place as a starting point to enjoy the climb to Campo dei Fiori to the fullest, an undertaking that would have been less rewarding starting from the city of Varese or from the entrance to the Sacro Monte.

The route proved to be very impressive. I passed through villages spotted with beautiful villas, often served by a network of funiculars and tramways now disused but whose vestiges demonstrate the rich tourism that the Varese area enjoyed at the beginning of the 20th century. The Grand Hotel Campo dei Fiori itself  is a sad witness to the  Italian Art Nouveau style  of the time and the inexorable decline of the many entrepreneurial energies lost with the two world wars. If this were not enough, once you enter the regional park, the road crosses dense woods whose trees, thinning out here and there, offer breathtaking views that culminate on the top of the astronomical observatory from which the view sweeps from the Po Valley to the Swiss Alps.

In conclusion, I am very happy with the tour done which I highly recommend to everyone. The slopes are considerable but the effort is amply rewarded. In my case, the enterprise was even more pleasant thanks to the fact that my friend Roberto joined me for dinner at the “Unibirra” brewery in Calcinate del Pesce.