PPZ locandina

Prima d’ora, non credo di aver avuto l’occasione di dichiarare sulle pagine virtuali di questo blog la mia totale devozione per Jane Austen e, soprattutto, per quel capolavoro assoluto che è “Orgoglio e Pregiudizio”. La mia adorazione per questo romanzo è così forte da avermi spinto non solo alla sua lettura e rilettura ma anche a lasciarmi abbindolare da ogni tipo di iniziativa che, più o meno riuscita, si è avvicendata sotto la spinta di interessi commerciali (spesso) fra i più beceri. I cultori della scrittrice inglese, infatti, sono un ricco bacino di sicuri acquirenti e, quindi, vittime predestinate e consenzienti di tutto ciò possa fare business sulle opere di Jane Austen. I risultati di tutto ciò sono, inevitabilmente, di qualità altalenante. Film totalmente inutili come quello del 2005 con Keira Knightley (attrice brava e bellissima ma che, fisicamente, non ha veramente nulla  a che fare con quella tosta ragazzotta di campagna che è Elizabeth), si accompagnano a perle inarrivabili come lo sceneggiato BBC del 1995 nonché a plagi spudorati e neanche tanto celati come “Il diario di Bridget Jones”. Ovviamente da tutto ciò non si esime il mondo dell’editoria grazie a pubblicazioni dedicate al mondo ed alle opere di Jane Austen ed a romanzi che raccontano la storia di “Orgoglio e Pregiudizio” da un diverso punto di vista come, ad esempio, quello di Mr. Darcy (per mezzo del suo diario) o delle cameriere aventi l’arduo compito di gestire la famiglia Bennet.

Nel 2009, fu proprio il settore editoriale ad essere potentemente sconquassato dalla pubblicazione di “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie”, un romanzo semplicemente folle ma incredibilmente originale ed accattivante. Grazie ad un’idea semplice ma geniale, il suo autore, rispondente al nome di Seth Grahame-Smith, non fece altro che prendere il romanzo “Orgoglio e Pregiudizio” per aggiungervi tematiche horror mediante limitate e circostanziate modifiche e/o aggiunte al testo originale scritto da Jane Austen. Alla sostanzialmente invariata storia originaria fatta di pizzi vittoriani, etichette comportamentali e potenti emozioni e sentimenti, si innesta l’orrore di un’epidemia zombi che, travolgendo l’Inghilterra di inizio ‘800, trasforma le sorelle Bennet in abili cacciatrici di zombie addestrate in Cina nell’uso delle più efficaci arti marziali, capacità in cui eccelle lo stesso Mr. Darcy quale membro di un’aristocrazia guerriera a capo di un esercito il cui compito è contenere il proliferare dell’invasione dei non-morti. Su questo plot narrativo, proseguono le conflittuali vicende amorose dei protagonisti i cui sentimenti, grazie a caratteri battaglieri che non si esprimono più solo in taglianti dialoghi ed affilate battute, nascono e si rafforzano anche grazie a letali duelli a mani nude o all’arma bianca.

Immagino sia ben evidente che, nel momento in cui si decide di affrontare la lettura di “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie”, sia essenziale essere ben disposti nei confronti di una divagazione horror che rischia di essere assai difficilmente accettabile dagli appassionati più ortodossi del capolavoro di Jane Austen. Se, però, si è in possesso di quel sarcasmo necessario ad accettare la contaminazione zombie della storia narrata, posso assicurare per esperienza diretta che questo strano ed originale ibrido è in grado di garantire al lettore divertimento, sorpresa e la piacevolissima riscoperta di due adorati personaggi (Mr. Darcy ed Elizabeth) capaci di restare fedeli a sé stessi anche in condizioni pazzesche ed estreme come quelle imposte da un mondo afflitto dalla piaga zombie. A ciò aggiungo che “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” concederà molte soddisfazioni a chi, come il sottoscritto, si rammarica di come regole di comportamento ormai sorpassate abbiano concesso un destino immeritato a personaggi odiosi come George Wickham.

Comunque sia, lo strano romanzo di Seth Grahame-Smith ebbe un tale successo da far serpeggiare quasi immediatamente l’idea di trarne un film. Vari travagli, difficoltà produttive e cambi di cast hanno posticipato fino ai nostri giorni l’arrivo della pellicola nei cinema, evento al quale non potevo certo rimanere insensibile. La visione di “PPR – Pride and Prejudice and Zombies” impone le stesse raccomandazioni del romanzo a cui si ispira e, sebbene non possa e non debba essere considerato altro che un divertissement, riesce ad essere sufficientemente fedele all’originale “Orgoglio e Pregiudizio” per concedere il piacere di ritrovarvi i momenti salienti della storia d’amore fra Elizabeth e Mr. Darcy ma, contestualmente, si discosta dal romanzo “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” quel tanto necessario per inserirvi novità che, obiettivamente, sono essenziali per introdurvi quella marcata vena action che necessita il genere a cui appartiene. In questo contesto si aggiunge una discreta fedeltà storica nei costumi e nelle ricostruzioni in grado di offrire un’ambientazione decisamente nuova ed originale nell’ambito del panorama zombesco. Originalità enfatizzata dai vari espedienti tecnici (deliziosamente ottocenteschi) sviluppati per difendere i vivi dai non-morti nonché dal simpatico sistema richiamante le stampe dell’epoca con cui, ad inizio film, vengono date le informazioni necessarie a comprendere le ragioni e le conseguenze dell’epidemia zombie flagellante l’Inghilterra.

Concludo celebrando la scelta delle attrici incarnanti le cinque sorelle Bennet. Pur garantendo il rispetto delle psicologie di ognuna di essere e l’età delle stesse, tutte riescono ad offrire quella vena sexy che, considerato il ruolo di guerriere cacciatrici di zombie ed il genere di film coinvolto, contribuisce a quell’autoironia essenziale alla riuscita della pellicola. Ovviamente Jane ed Elisabeth spiccano nettamente sopra le altre ed è proprio l’attrice interpretante quest’ultima ad essere molto ben riuscita tanto che, a mio parere, sarebbe perfetta anche per il medesimo ruolo in una versione fedele all’originale. Restando in tema, mi permetto di ringraziare il regista e ogni divinità possibile per due delizie: (i) i reggicalze ricchi di pizzi e merletti dotati di fodera per coltelli di ogni tipo e (ii) prosperosi (ma non troppo) petti femminili ansimanti per la lotta fisica e racchiusi in stretti corpetti. J

Concludo affermando che, per un appassionato come me di ambientazioni storiche e di morti viventi dal passo incerto, “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” rischia di essere il film della vita! Del resto che cosa ci può essere di più ammaliante di belle ragazze in abiti vittoriani che, armate di spade, affettano zombie a destra ed a manca? Belle donne che, con fucili e pistole, fanno saltare per aria le teste dei non-morti? Bhè, per quello c’è “High School of the Dead”!

P.S. Un elogio va al mio babbo che si è prestato ad accompagnarmi alla visione di questa perla cinematografica!